Il tuo traffico è notevolmente cambiato nell’ultimo mese e non riesci a capire perché? L’aggiornamento core più recente di Google dello scorso settembre ha apportato nuove modifiche all’algoritmo del motore ricerca, perfezionando in modo ancora più preciso il modo in cui i spiders scansionano Internet per contenuti e lo classificano in base alla qualità e alla pertinenza per abbinare una query di ricerca. Se il tuo traffico diminuisce, potresti non apparire più nelle ricerche. Perché sta succedendo? Purtroppo la risposta è raramente chiara quando si tratta di Google.
Non è inaudito che le piccole imprese vivano e muoiano per la loro dipendenza da Google, o per la sua mancanza di considerazione. Nei mercati competitivi, apparire in uno slot in alto nei risultati di ricerca potrebbe essere il fattore determinante per far sì che i click-through e i ricavi vadano da te anziché dal tuo concorrente. Questa situazione fa in modo che l’esperto SEO agiscano in punta di piedi. Google ha lavorato, e sta ancora lavorando duramente per cercare di uccidere il SEO. Negli ultimi anni, Big G ha intrapreso un gioco silenzioso, una specie di gioco di gatto col topo con gli esperti SEO che studiano l’impatto degli aggiornamenti segreti dell’algoritmo di Google in modo che le aziende possano provare a capire chi favorisce Google e perché. In questo inizio di 2020, cosa sappiamo?
1. Con gli annunci che dominano le SERP di Google, c’è un prezzo da pagare per stare in alto nel rank.
Sta diventando sempre meno possibile classificarsi organicamente nella prima pagina dei risultati, anche con buone pratiche SEO in atto. Anni fa, una query di Google produceva una pagina di cosiddetti “10 collegamenti blu”, ovvero una pagina che mostrava un elenco dei primi 10 risultati di ricerca organici.
Purtroppo quei giorni sono passati da tempo. Se fate una ricerca su Google, la pagina dei risultati del motore di ricerca, o SERP, è ricca di pubblicità. Per le chiavi di ricerca maggiormente competitive, non di rado mostra solo pochi risultati di ricerca organica.
“Il 97% delle SERP nel nostro set di dati non hanno dieci collegamenti blu. Solo il tre percento lo ha”, afferma il Dr. Peter J. Meyers, Marketing Scientist presso Moz. “Questa è la nostra nuova realtà. ”
Tuttavia, vale la pena perseguire un alto livello di SERP (pagina dei risultati del motore di ricerca). Gli utenti dei motori di ricerca spesso sfogliano gli annunci e scorrono fino ai risultati di ricerca organici, quindi posizionarsi in alto, o comunque trovare un buon posizionamento per una query di ricerca è ancora un buon investimento. Ma devi essere consapevole, che se vuoi essere sicuro di apparire nelle SERP in tempi brevi, preparati a pagare la tariffa e a pubblicare un annuncio. Google, dopo tutto, è anche un’azienda. Non te lo scordare!
2. Ottimizza per la ricerca vocale, per quanto avrà ancora senso digitare?
Alcuni esperti prevedono che nel corso del prossimo anno vedremo la metà di tutte le ricerche online, e il 30 percento della navigazione web complessiva, basate sulla voce.
Ciò significa ripensare la tua strategia SEO. Pensa a ciò che il tuo cliente chiederebbe a Siri o Alexa. Dove si trova? Sta guidando? Cucinando? Si sta allenando? Cosa chiedono i tuoi utenti e come lo dicono? Come puoi posizionarti al vertice dei risultati di ricerca per le loro query (ricerche)?
3. Mantieni i contenuti di qualità come la tua priorità
Nonostante tutti gli aggiornamenti, i mutevoli obiettivi e i segreti dell’algoritmo di Google, una strategia è rimasta costantemente al di sopra di tutto: rendere il contenuto il tuo re. Mantenere il tuo sito Web pieno di contenuti pertinenti e di alta qualità non può farti sbagliare. In definitiva, questo è ciò che Google sta cercando mentre ogni giorno diventa più intelligente e sofisticato. Big G non cerca i siti Web ottimizzati per la SEO, ma i siti Web migliori e più pertinenti.
Lo sviluppo di un elenco di contenuti di qualità richiede tempo, finanziamenti e attenzione ai dettagli. Il successo non arriverà dall’oggi al domani, e Google non riconoscerà i tuoi sforzi immediatamente.
La natura sempre mutevole del SEO rende difficile per un imprenditore PMI tenere il passo, perché studiare Google dall’esterno è un lavoro a tempo pieno. Ma le classifiche SERP contano ancora, e una penalizzazione di Google – basata su qualunque sia il loro nuovo criterio – potrebbe significare che gli affari improvvisamente diminuiscono. Quindi continua a ottimizzare per Google, stanzia un budget di spesa, e cerca di essere paziente. Il 2020 sta introducendo nuove modifiche al SEO che potrebbero influire direttamente sui tuoi ricavi. Scegli un buon team SEO e inizia subito a progettare la tua strategia.
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